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PIEVE DI CENTO
Il nome deriva dal paese vicino alla antica Pieve (Chiesa Parrocchiale), legata
in passato alla città di Cento.
Pieve di Cento, nota in passato come
la "piccola Bologna" per i suoi lunghi portici, ha chiaramente mantenuto la
struttura urbana del "castrum" romano, con l'aggiunta della chiesa parrocchiale
del 9 ° secolo, poi sviluppata nel periodo medievale e rinascimentale seguendo
il periodo barocco barocco. La sua posizione ha sempre fatto un punto di
riferimento di frontiera per il Vescovado del Comune di Bologna, che era sotto
il dominio della famiglia d'Este di Ferrara. Così è stato per la costruzione di
edifici difensivi come le Rocca nel
1387, progettato da Antonio di Vincenzo, l'architetto di San Petronio a Bologna,
e le quattro porte della città, ricostruite in pietra nel 14 ° secolo.
La storia di Pieve è indissolubilmente legata a quella della sua città gemella,
Cento, A pochi passi al di là del fiume Reno.
E 'stato nel 1185 che il vescovo di Bologna, estese la sua giurisdizione su
queste terre, che erano ancora terre paludose. In questi anni ci furono le prime
opere di bonifica e l'introduzione di "enfiteusi", un sistema di contratti che
attribuivano i terreni in cambio della loro colonizzazione. Ciò ha portato, nel
1253, alla creazione della Partecipanze agraria, che è ancora
oggi esistente. Con il calare dell'autorità della chiesa, le terre passarono
nelle mani della gente di Pieve, che uniti in un'unica comunità, distribuirono
le terre tra le famiglie partecipanti, sulla base di un sistema di rotazione
ventennale. La riorganizzazione ufficiale della "Partecipanza di Pieve" è nata
nel 1460, e funziona ancora oggi.
Il sigillo della separazione tra le due città è stata la disastrosa inondazione
del Reno nel 1459, che ha spostato il corso del fiume da ovest a est di Cento.
Nel 1502, intanto, Pieve passò sotto il controllo di Ferrara, come parte della
dote di Lucrezia Borgia al Duca d'Este. Tuttavia, il territorio ha continuato a
mantenere una propria identità autonoma, storicamente legato a Bologna. E questo
ha portato alla decisione di Pieve nel 1929 di ritornare sotto il controllo
Bolognese.
A parte il fiume Reno, le due città sono unite dall'arte, e dal pittore
Guercino.
MUSEO CIVICO - Civic
Museum
Via della Rocca, 1 40066
Pieve di Cento
tel. 051-6861488 - Fax
e-mail:
cultura@pieve.provincia.bologna.it
Percorsi tematici |
L'Archeologia, L'identità, Le Scienze, La Storia, Le Arti |
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Itinerari geografici |
La Pianura |
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Apertura |
sabato 15.30-18.30;domenica 9.00-12.00 e 15.30-18.30 Saturday 3:30-6:30 pm; Sunday 9-12 am and 3:30-6:30 pm. |
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Biglietto |
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Servizi: |
visite guidate, conferenze, convegni, corsi, attività e laboratori didattici per le scuole, bookshop |
Museo d'Arte delle Generazioni Italiane del '900 Giulio Bargellini - Museo of art
Indirizzo:
Via
Rusticana,
1/a - 40066
Pieve di
Cento (BO)
Telefono:
0039 051
6861545
Fax 0039 051 6860364 info@magi900.com www.magi900.com |
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Nato
dalla
passione
del
collezionista
Giulio
Bargellini,
il
Museo
d'Arte
delle
Generazioni
Italiane
del ‘900
“Giulio
Bargellini”(
M.A.G.I
'900) è
ospitato
in un
vecchio
silos
ristrutturato
su
progetto
dell’architetto
Giuseppe
Davanzo.
Espone
una
raccolta
di
arte
italiana
del
Novecento,
con sale
dedicate
ai
“maestri
storici”
(Modigliani,
de
Chirico,
Depero)
e alle
successive
generazioni
dei
protagonisti
dell’ultimo
secolo,
dal
primo
decennio
agli
anni
Trenta.
Il museo è circondato dal Giardino della Scultura con opere plastiche di grandi dimensioni e diversi materiali e linguaggi. Oltre alla collezione permanente, il museo realizza importanti mostre temporanee.
Born from the passion of the collector Giulio Bargellini, the “Giulio Bargellini” Museum of Art by 20th-Century Italian Generations is housed in an old silo, restructured by the architect Davanzo. It exhibits a collection of 20th-century Italian art, with rooms dedicated to the ''historical masters'' (Modigliani, de Chirico, Depero) and the successive generations of protagonists from the last century, from the turn of the century to the thirties.
The museum is surrounded by the Sculpture Garden with large-scale works in various materials and languages. In addition to the permanent collection, the museum organises important temporary exhibitions. |
Percorsi tematici |
Musica |
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Itinerari geografici |
La Pianura |
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Apertura |
Apertura: da lunedì a sabato |
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Biglietto |
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Servizi: |
visite guidate. |
PINACOTECA CIVICA - Civic
art gallery Piazza Andrea Costa, 17 40066 Pieve di Cento tel. 051-6862621/6862635 - Fax 051-974308 e-mail: cultura@pieve.provincia.bologna.it Localizza il museo sulla cartina |
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Percorsi tematici | Le Arti | ||
Itinerari geografici | La Pianura | ||
Apertura | Sabato e domenica ore 10.00-12.00 e 15.30-18.30. Per aperture in altri orari contattare i tel. 051-862621/6862635. Saturday 3:30-6:30pm; Sunday 9-12am and 3:30-6:30pm | ||
Biglietto |
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Il settecentesco palazzo
del vecchio ospedale, ospita una sezione d’arte antica
con opere di scuola bolognese e ferrarese (XVI-XVIII
secolo), una ricca collezione di tele settecentesche (Scarsellino,
Loves e altri), una Madonna in legno policromo del XIV
secolo, ed una sezione di arte del Novecento, con la
Collezione Mascellani, opere di Martini, donazioni di
Cuniberti, Sepo, Ponti e le numerose opere donate da E.
Tavoni.
The 18th-century
building of the old hospital houses a section of ancient
art, with works from the Schools of Bologna and Ferrara
(16- 18th century), and a rich collection of
18th-century paintings. The masterpiece of the museum is
a wooden polychromatic Madonna from the 14th century.
There is an important collection of 16th to 18th-century
paintings and sculptures from the Schools of Bologna and
Ferrara, in particular an Annunciation by the Guercino
and a Saint Sebastian by Guardassoni. |
1) PORTA BOLOGNA: A sud, alla fine di via Matteotti, Porta Bologna accoglie il visitatore che proviene da quella citta'. Originariamente in legno, fu ricostruita poi in mattoni verso la fine del XIV secolo, quando tutte le porte furono adeguate nei mezzi difensivi e nei criteri di costruzione alla Rocca, il che conferi' a Pieve l'aspetto di un castello fortificato. Porta Bologna fu trasformata alla fine del '700 in abitazione; dopo vari interventi parziali, nel corso del 2004, con un forte intervento di recupero conservativo, Porta Bologna ha ritrovato l'antico splendore e andra' ora ad integrare le sale di esposizione museali, sia permanenti che temporanee.
To south, at the end of street Matteotti, Porta Bologna welcomes the visitor that originates from that city. Originally in wood, was reconstructed then in bricks toward the end of the XIV century, when all the doors were suitable in the defensive means and in the criterions of construction to the Fortress, which conferred to Pieve the aspect of a strengthened castle. Porta Bologna was transformed at the end of the '700 in the residence; after various partial interventions, during 2004, with a strong intervention of conservative recovery, Porta Bologna has found again the ancient shine and it will go now to integrate the rooms of exposure museali, both permanent and temporary.
2) ROCCA E MUSEO CIVICO: Pieve, negli anni che seguirono la costruzione della rocca di Cento (1378), si era adoperata per migliorare il suo dispositivo di difesa, non volendo essere da meno del paese rivale. Postasi anch'essa sotto l'egida del Comune bolognese ottenne di poter costruire una fortezza anche nel suo territorio. Scelto il luogo adatto vicino, espropriati i terreni e le case sopra i quali doveva sorgere, la Rocca fu costruita fra il 1382 e il 1387 da mastro Antonio di Vincenzo, uno degli architetti di San Petronio a Bologna. Fino agli inizi del '500 fu una poderosa ed efficiente fortezza. In seguito, anche a causa dell' evoluzione delle armi da fuoco e di conseguenza delle fortificazioni, subì un irreparabile declino, che la ridusse ad essere poco più di un imponente rudere. Dopo la campagna di restauro conclusa nel 1994, la Rocca e' stata riaperta al pubblico ed attualmente ospita il Museo Civico, con esposizione di documenti e testimonianze sulla storia e sui personaggi che hanno onorato Pieve di Cento.
La trecentesca Rocca ospita documenti e testimonianze sulla storia ed i personaggi che hanno onorato Pieve e il ricco archivio fotografico di Melloni e Monti. Si segnalano la raccolta di antiche mappe, le memorie della presenza dei Padri Scolopi e di una comunità ebraica e le tre sezioni decentrate sull’arte liutaria tradizionale, la lavorazione della canapa e la tramvia Bologna-Malalbergo-Pieve di Cento.
The 14th-century “Rocca” (Fort) houses documents and evidence of the history and characters who have honoured Pieve, and the rich ''Melloni and Monti” photographic archive. There is a notable collection of ancient maps, testimony to the presence of the religious order of the “Scolopi” Fathers and a Jewish community.
FORTRESS IS CIVIC MUSEUM: Pieve, in the years that followed the construction of the fortress of Cento (1378), was used for improving device of defense not wanting to be from less than the rival country. Also set him it under the aegis of the Common bolognese got to be able to also build a fortitude in the territory. See the proper place nearby dispossessed the grounds and the houses above which it had to rise, the Fortress was built between 1382 and 1387 by ledger Anthonio di Vincenzo, one of the architects of St. Petronio to Bologna. Up to the beginnings of the '500 were a mighty and efficient fortitude. Subsequently, also to cause of the evolution of the fire weapons and accordingly of the fortifications, it suffered an irreparable decline, that reduced it to be few more than an imposing ruin. After the country of restauration concluded in 1994, the Rocca is reopens to the public and currently it entertains the Civic Museum, with exposure of documents and testimonies on the history and on the characters that have honored Pieve di Cento.
3) CHIESA DI SAN ROCCO: semplice costruzione eretta nel 1628 sulle rovine di un edificio precedente, risalente al 1440. Il bel campanile a due campane è del 1688. La chiesa è stata in passato sede di due compagnie religiose fiorenti a Pieve di Cento, quella di S. Rocco, fondata sul finire del 500 e quella di S. Pio Suffragio risalente al 1664, caratterizzate la prima dall'uso di una cappa verde e la seconda da cappa bianca e mantello nera. L'interno presenta sei altari, nel secondo a sinistra vi è una lapide dedicata nel 1940 ai caduti della prima guerra mondiale.
Church S. Rocco: simple construction erected in 1628 on the ruins of a preceding building, goes up again to 1440. The beautiful bell tower to two bells is of 1688. The church has been in the past center of two flourishing religious companies to Pieve di Cento, that of S. Rocco, founded upon to end of 500 and that of S. Pio Suffrage it goes up again to 1664, you characterize the first one from the use of a green cloak and the white cloak second and mantle black. The inside introduces six altars, in the second there is to the left a headstone devoted in 1940 to the fallen ones of the first world war.
4) SALA PARTECIPANZA E PIAZZETTA PARTECIPANZA: Palazzo tardo-rinascimentale, sede fino a qualche anno fa della Partecipanza, attualmente ospita uffici e appartamenti, mentre nella sala al piano si ospitano mostre di pittura e scultura, concerti, dibattiti. L'attuale sede della Partecipanza è ora a Porta Cento. La piazzetta della Partecipanza, è stata costruita nel 1980 sulle fondamenta dell'ex cinema, ora ospita, negozi e appartamenti e concerti all'aperto.
PALACE PARTECIPANZA AND PLAZA PARTECIPANZA: Slow-Renaissance building, center up to a year ago of the Partecipanza, currently it entertains offices and apartments, while in the room to the plan shows of painting and sculpture are entertained, concerts, debates. The actual center of the Partecipanza is to Porta Cento. The place of the Partecipanza, has been built in 1980 on the foundations of the ex cinema, it now entertains, shops and apartments and concerts to the open.
5) PALAZZO MASTELLARI PINACOTECA CIVICA: La Pinacoteca Civica e' stata istituita nel 1980. Sita nella centrale piazza Andrea Costa, ha sede in un edificio settecentesco accanto ad altri servizi culturali come la biblioteca di pubblica lettura, l'archivio storico e l'antica biblioteca del Collegio degli Scolopi. Tutti questi istituti, riuniti in un'unica sede, formano il Centro culturale Vladimiro Ramponi. I cataloghi della Pinacoteca sono stati pubblicati a conclusione di un'organica campagna di restauro e di studio su tutto il corpus del patrimonio artistico locale. La Pinacoteca si articola in due sezioni: arte antica e arte del novecento.
6) COLLEGIATA SS. MARIA MAGGIORE: E' la più antica Chiesa del Centopievese, fino al 1378, sede dell'unico fonte battesimale. Compare per la prima volta, come Pieve di Santa Maria Maggiore, in un documento del 1207. L'edificio attuale e' una ricostruzione attuata fra il 1702 e il 1710 su progetto dei fratelli Campiotti di Modena. L'abside, invece, e' ancora quella della chiesa preesistente e risale alla seconda meta' del XIV secolo. L'interno in stile barocco, e' a navata unica, con altari laterali. Vi sono importanti quadri del Guercino e di Guido Reni. Questo grande quadro di Guido Reni, del 1600, si trova contro il fondo absidale della sopra l'altare maggiore. In questa pala, il Reni enfatizza la differenza fra cielo e terra nel contrasto fra l'abito trasparente degli angeli e il drappeggio materiale degli apostoli. In un disegno preparatorio eseguito per l'intera composizione, la Vergine e' rappresentata in piedi; l'autore scelse di cambiare la posizione nella realizzazione finale per conformarsi al pensiero domenicano, secondo il quale la Grazia viene in dono dal cielo. La tela dell'Annunciazione, opera del 1646 del Guercino GiovamBattista Barbieri, si trova nell'omonima cappella la prima da sinistra rispetto all'entrata. L'altare fu collocato qui in preparazione alle feste ventennali del Crocifisso, nel 1940, trasferendolo dall'ex convento degli Scolopi, mentre il quadro era precedentemente depositato nella sede comunale.Il Guercino adottò un'iconografia insolita nell'Annunciazione; l'angelo e' ritratto mentre riceve istruzioni dal Padre Eterno per la sua missione, mentre la Vergine Maria e' raffigurata in ginocchio, assorta in un libro di preghiere. Vi e' un impressionante contrasto tra la meta' inferiore della composizione, così commovente nella sua silenziosa semplicità, e la metà superiore, piena di movimento, in un atmosfera quasi festiva.
The Collegiate of Santa Maria Maggiore,
built between 1702 and 1710, contains paintings by the elite of Bolognese
painting, from the famous Altarpiece of the Assunta by Guido Reni to an
Annunciation by the Guercino, as well as works by Scarsellino, Passerotti and
Lavinia Fontana. There is also a notable wooden crucifix from the 14th century,
worshipped as miraculous. The Bell tower was rebuilt in late-Romanesque style in
1487.
7) PIAZZA - MUNICIPIO - TEATRO COMUNALE:
dal 16-17 ° secolo il Palazzo Comunale (Municipio) di
Pieve di Cento ospita l'antico Archivio giuridico nonché la Teatro
Zeppilli, modificato nel 1856 e recentemente restaurato. Il recente
lavoro ha riportato la platea e il foyer alle loro funzioni originali.
L'arredamento originale è stato ripristinato, così come le parti dipinte e gli
stucchi. Il teatro, con 149 posti a sedere, ospita le attività teatrali e
musicali, convegni, conferenze e spettacoli. L'uso del Teatro del "Palazzo
Pubblico" per spettacoli teatrali e musicali è iniziato nel 1785.
Da allora in poi, anche se in maniera temporanea, il teatro è stato utilizzato
regolarmente fino al 1852, con una rappresentazione di Ernani di Giuseppe Verdi.
Nel frattempo, la comunità di Pieve ha considerato l'idea di costruire un
nuovo teatro, inteso come una struttura autonoma, gli elevati costi di un tale
progetto hanno portato alla decisione di ristrutturare quello esistente,
affidata al tecnico di Cento, Antonio Giordani, che più tardi
avrebbe progettato i teatri di Cento e Crevalcore, così come quello a Maracaibo
in Venezuela. Per questo teatro, Giordani ha adottato lo stile consolidato del
teatro ''all'italiana''. L'arredamento è semplice ma elegante, il sipario, che è
ancora conservato, raffigura Esopo a parlare con i pastori.
Il teatro fu inaugurato nell'agosto del 1856 con produzioni di Rigoletto e Il
Trovatore di Giuseppe Verdi. Chiuso nel 1929, è rimasto in gran parte
inutilizzato per molti anni fino a quando, completamente ristrutturato,
è stato inaugurato il 6 dicembre 2003 con un concerto. I vari ambienti del
teatro, ospitano una vasta collezione di strumenti ad arco, e contengono anche
fotografie e oggetti personali appartenuti al soprano Alice Zeppilli. Altri tre
musei meritano di essere visitati: Museo civico, il museo delle arti del 20
secolo (Magi' 900) e la Pinacoteca civica.
The Palazzo
Comunale (City Hall),
17-18th century,
houses the ancient
Legal
Archive and
the Teatro
Zeppilli.
The remaining area
houses a small
Music Museum,
with articles from
the life of Alice
Zeppilli, as well as
documents and
musical instruments
from the lute-makers'
workshop.
The most recent work
has restored the
stalls and foyer to
their original
functions. The
original furnishing
has also been
restored, as well as
the painted sections
and the stuccoes.
The theatre, with
149 seats, hosts
theatrical and
musical activities,
conventions,
conferences and
shows.
The use of the
Theatre of the
“Palazzo Pubblico”
for theatrical and
musical performances
started in
1785. From
then on, although in
a temporary manner,
the theatre was
regularly used until
1852, with a
production of
Giuseppe Verdi’s
Ernani. In the
meantime, the
community of Pieve
considered the idea
of building a new
theatre, intended as
an autonomous
structure.
The high costs of
such a project led
to the decision to
restructure the
existing one,
entrusted to the
engineer from Cento,
Antonio
Giordani,
who would later also
design the theatres
of Cento and
Crevalcore, as well
as that in Maracaibo
in Venezuela. For
this theatre,
Giordani adopted the
consolidated style
of the ''teatro
all’italiana''. The
decoration is simple
but elegant. The
curtain, which is
still preserved,
portrays Aesop
talking to the
shepherds.
The theatre was
inaugurated in
August 1856 with
productions of Il
Trovatore and
Rigoletto by
Giuseppe Verdi.
Closed in 1929, it
remained largely
unused for many
years until,
completely renovated,
it was once more
inaugurated on the
6th December 2003
with a concert. The
various rooms of the
theatre, which house
an extensive
collection of string
instruments, also
contain photographs
and personal objects
belonging to the
soprano Alice
Zeppilli. There are
three museums in
Pieve, offering the
chance of a journey
through the art and
history of the
territory and beyond,
from Medieval times
to the latest
generations of
contemporary art:
the Civil
Museum, the
Museum of
Art by 20th Century
Italian Generations
(MAGI '900)
and the
Pinacoteca Civile (Civil
Art Gallery).
8) OPERA PIA GALUPPI E GIARDINO: Questo palazzo, che nel 1857 ospitò papa Pio IX, presenta un pregevole scalone d'onore barocco con statue ed affreschi. Nel cortile interno trovano sistemazione tre opere bronzee di Severo Pozzati (Sepo), parte di una più ampia donazione eseguita a favore della Pinacoteca Civica.
9) PORTA ASIA: Ad est, in fondo a via Gramsci, appare la restaurata Porta Asia (dal nome di una vicina borgata, con l'accento sulla "i"!), la piu' popolare delle quattro porte pievesi, ispiratrice di numerosi canti folkloristici. La ricostruzione dalla struttura lignea a quella in muratura risale al 1342. Porta Asia non e' una semplice struttura di difesa, ma consiste in due corpi distinti: un avancorpo con ponte levatoio e portella pedonale e un retrocorpo di difesa, un piccolo castelletto fortificato a cui le macchine offensive, le merlature, le strutture a sporgere conferivano un deciso aspetto guerresco. Purtroppo la caduta delle merlature, il deperimento delle strutture in legno, l'ottocentesca mimetizzazione con le case retrostanti ne hanno in parte modificato l'aspetto. Restaurata nel 1981, Porta Asia ospita oggi il Centro di documentazione sulla lavorazione della canapa. Vi sono conservate fotografie, documenti, attrezzi di lavoro, tutti donati dai cittadini, che testimoniano l'importanza della lavorazione della canapa nell'economia locale fino a pochi anni orsono.
10) CHIESA SS. TRINITA': Fu edificata dall'omonima confraternita religiosa che si era stabilita a Pieve di Cento intorno alla metà del secolo XVI. La Chiesa, ricordata per la prima volta in una bolla del 1581, era luogo di preghiera e di sosta per i pellegrini in viaggio per i luoghi santi. Il vicino ospedaletto, coevo della chiesa e amministrato dalla stessa confraternita, offriva cura e soccorso ai viaggiatori nonché ai convalescenti dimessi dall'Ospedale di S. Maria. Il gioiello di questa chiesa e' costituito dall'oratorio, che racchiude una delle testimonianze piu' alte del patrimonio artistico pievese: gli splendidi affreschi di Lionello Spada e di Francesco Brizio (dipinti fra il 1612 e il 1615), raffiguranti scene dall'Antico e dal Nuovo Testamento, e il coro in noce intagliato da Giovanni da Bergamo detto "il Venezian", su disegno dello stesso Brizio.
The
Church and Oratory of the SS. Trinità (16-17th century) is considered
one of the artistic masterpieces of the Province of Bologna. It contains an
altarpiece by Lucio Massari and an extraordinary cycle of frescoes by Lionello
Spada and Francesco Brizio, painted between 1612 and 1615. There is also a
highly precious inlaid wooden Choir, from the 17th-century as well.
11) CONVENTO CLARISSE - CHIESA DI SS. CHIARA - VICOLO DELLE SUORE: La chiesa di Santa Chiara fa parte dell’omonimo monastero, fondato nel 1516 da quattro suore francescane. Il nuovo convento delle clarisse, che erano già presenti a Pieve di Cento dalla fine del XV secolo, crebbe velocemente, acquisendo importanza grazie al sostegno di molte famiglie pievesi, della Congregazione dei Devoti di Maria e grazie al patrocinio del duca di Ferrara, Alfonso d’Este, concesso nel 1517.La comunità delle suore, che si dedicavano all’educazione delle fanciulle, si ingrandì progressivamente, tanto che nel 1633 il convento fu sottoposto ad importanti opere di ampliamento che si protrassero fino al 1650, per attuare le quali fu acquistata e annessa anche la vicina chiesa di Santa Croce. Nell’ambito di questi lavori fu realizzata una nuova chiesa, inaugurata nel 1645, in sostituzione della preesistente.Dal 1818, in seguito alla soppressione dell’ordine religioso in epoca napoleonica, il convento fu adibito ad ospedale, e tale rimase fino al 1980. Attualmente il complesso ospita poliambulatori, uffici comunali ed è sede dei corsi di Scienze Infermieristiche della facoltà di Medicina di Ferrara.
12) CHIESA SS. ANNUNZIATA DEI PADRI SCOLOPI: Severa ed imponente la facciata a tre archi del 1648, è quanto rimane della chiesa, del chiostro e collegio dei Padri Scolopi, chiamati a Pieve di Cento dal nobile Francesco Mastellari perché tenessero scuola ai Pievesi dove vi rimasero fino al 1864. Oggi la chiesa è adibita a magazzino, le scuole contigue ospitano collezioni private, mentre il campanile il timpano della chiesa crollarono negli anni 30. Il chiostro fu abbandonato nel 1960 per fare posto all'attuale fabbrica di cordami.
13) PORTA FERRARA: A nord, al termine di via G. B. Melloni (storico ed ecclesiastico pievese vissuto nel '700), si staglia Porta Ferrara, del 1342, di cui sono stati messi recentemente in luce i merli bentivoglieschi. Assieme al contiguo ex-macello, e' oggi sede della Scuola di Liuteria e della Scuola di Artigianato Artistico pievese. A fianco della Scuola e' presente la sezione espositiva del Museo Civico dedicata alla liuteria.
14) I PORTICI - CASA DEGLI ANZIANI: La "Casa degli Anziani" è uno degli edifici più antichi di Pieve: del 1272, dalle colonne in legno. Era una antica locanda, ricovero di pellegrini e posta di cavalli. La casa fronteggia la piazzetta del Pozzo delle Catene, uno degli scorci più caratteristici della città. La colonna, in marmo, e' sormontata da un capitello corinzio, il cui originale, oggi conservato nella Pinacoteca Civica, risale ai secoli XI-XII; indicava forse il centro del cardine mediano di un territorio susseguente alla divisione romana in centurie.
15) PORTA CENTO: Almeno a partire dal
XIII secolo, Pieve fu circondata da un fossato e da un terrapieno fortificato
con palizzata, con quattro porte in legno ad uso di torri armate. Il fossato e
il terrapieno furono smantellati alla fine del secolo scorso, mentre le porte,
modificate nel corso del tempo, ancora oggi sorvegliano gli ingressi alla citta'.
Ad ovest, in fondo a via Garibaldi, e' visibile la settecentesca Porta Cento, la
prima ad essere costruita in muratura (1337), in sostituzione della precedente
struttura lignea. Andata purtroppo distrutta in gran parte in seguito ad un
incendio, fu ricostruita nel Settecento nella forma attuale.
16) VECCHIA FERROVIA:
anticamente stazione di Pieve della tramvia Bologna-Pieve-Malalbergo con la sua
locomotiva a vapore collegava Pieve ai paesi vicini. Il
16 settembre 1889 venne aperta all’esercizio la linea tramviaria BOLOGNA-PIEVE
DI CENTO, successivamente, il 19 maggio 1891 quella BOLOGNA-MALALBERGO.La
Bologna-Pieve di Cento aveva un percorso di 30 km e la Bologna-Malalbergo
misurava 38 km.
La tramvia nei suoi 66 anni di servizio ha trasportato oltre 35 milioni di
persone tra cui operai e studenti, 2800 miliardi di tonnellate di merce, tra cui
bietole, patate e cipolle. Di gran lunga, come risulta dal raffronto degli
introiti dovuti alle merci e ai passeggeri, era senz’altro più rilevante il
trasporto delle prime rispetto ai secondi. Il viaggio tra Bologna e Pieve nel
1899 aveva la durata di 2 ore Nell’arco della giornata partivano o quattro
treni, il primo alle ore 5:56, l’ultimo alle ore 16:00.L’ebrezza della velocità
la si ebbe con l’introduzione delle "LITTORINE", che molti ricordano assai bene.
Queste motrici a petrolio entrarono in servizio nel 1935 e oltre ad essere più
confortevoli erano anche più veloci. Durante la seconda guerra mondiale la
tramvia venne duramente colpita dai bombardamenti. una linea ferroviaria
di pianura con due direzioni, percorsa da "vaporini" e poi da "littorine",
nata nel 1889 e abbandonata nel 1955. allorché venne
sostituito da una linea di autocorriere.
17) MUSEO MAGI ARTE E GENERAZIONI ITALIANE DEL 900 G. BARGELLINI: Il MAGI 900 Museo delle Generazioni Italiane del 900, fondato dall'imprenditore e collezionista Giulio Bargellini all'interno di un ex silos per lo stoccaggio del grano, offre agli amanti dell'arte un ampio panorama sul Novecento italiano con un attento sguardo all'arte contemporanea. La collezione, creata sulla base delle acquisizioni personali dello stesso Bargellini annovera oggi più di 2.000 opere di arte moderna e contemporanea fra pittura, scultura, fotografia e installazioni. Si possono dunque ammirare i capolavori dei grandi nomi che hanno segnato la storia del XX secolo: Afro, Balla, Burri, Boccioni, Cagli, Campigli, Carrà, Capogrossi, Casorati, Corpora, Crippa, De Chirico, Depero, Dova, Guttuso, Manzù, A. Martini, Melotti, Minguzzi, Modigliani, Arnaldo e Giò Pomodoro, Recalcati, Savinio, Severini, Sironi, Vedova, per citarne solo alcuni. Il Museo dunque abbraccia il secolo recentemente concluso con opere di artisti raggruppati in decenni fino alla generazione dei nati negli anni '40. L'intenzione è quella di arricchire ogni anno la già nutrita raccolta grazie a nuove acquisizioni e donazioni. Intensa è anche l'attività espositiva che, sotto la direzione artistica di Vittoria Coen, presenta personali e collettive che indagano particolari aspetti del secolo breve. Inoltre con una scelta particolarmente innovativa per una realtà museale e unica nel suo genere in Italia, il MAGI 900 ha anche affiancato alle proprie iniziative espositive una politica culturale di Art consulting, affidata a Roberto Mazzacurati.museobargellini.com
18) PARCO "CIMITERO EBRAICO": questo piccolo appezzamento di terreno è l'unica testimonianza tangibile rimasta della presenza ebraica di Pieve di Cento. L'insediamento ebraico ebbe origine nell'ultima decade del secolo XIV quando Pieve ebbe un banco feneratizio autonomo gestito da Dattilo di Guglielmuccio nella giudecca di via Borgovecchio, Vicolo del Cane, Corte dei liutai, dove avevano la Sinagoga, verso metà del XVI sec. a causa di gravi episodi di intolleranza decisero di non abitare più a Pieve e dimorarono in altre località più ospitali, il giardino fu realizzato nel1992 a cura del Comune di Pieve di Cento su terreno della comunità ebraica di Ferrara.
I PORTICI DI CASA VEDRANI E VIA RISORGIMENTO: Il centro storico, ben conservato, e' di aspetto settecentesco, con alcune emergenze medievali tardo-rinascimentali, e mantiene l'antica struttura di "città murata" racchiusa tra le quattro porte. Le vie si intersecano con scorci deliziosi, caratterizzate dai bei portici di fattura povera ma elegante, con prospettive visuali sempre diverse.
CAPPELLA DELLA MADONNA DI PIAZZA E VOLTONE: la cappella sostituisce una piccola chiesa andata distrutta nel 1848, sull'altare una Madonna con bambino su tavola. Il voltone grande arco di portico dove anticamente si teneva il mercato coperto, sopra al Voltone si trovava la sede del Monte di Pietà, approvato da Giuliano della Rovere nel 1945 quale frutto di predicazione francescana al fine di arginare la piaga dell'usura, tale istituto funzionò dal 1555 al 1916, anno in cui venne assorbito dalla Cassa di risparmio di Cento quale sezione Pegni. Sul portone vi è un affresco rappresentante una Pietà con Cristo tra la Madonna, S. Giovanni e S. Bernardino, opera tardo cinquecentesca con rifacimenti ottocenteschi.